Test di Schirmer
Il test serve a valutare le secrezioni lacrimali basale e riflessa. Si esegue in ambiente poco illuminato, apponendo una cartina speciale nel fornice inferiore al canto esterno e se ne misura l’impregnazione dopo 5 minuti, avendo il paziente tenuto gli occhi chiusi.

Fornisce certamente informazioni interessanti sulla capacità di secrezione lacrimale dell’occhio in esame, tuttavia deve essere condotto con procedure standardizzate in quanto esistono molte variabili che intervengono nel determinare il valore.

La più importante variabile deriva dal fatto che l’assorbimento da parte della striscia di carta bibula e la lunghezza della porzione bagnata vengono influenzati dalla forza di capillarità e bagnabilità proprie delle fibre di cellulosa ; ecco perché è importante eseguire il test con cartine validate.

Sebbene il limite dei valori normali sec. Schirmer fosse una impregnazione superiore ai 15mm, oggi si è d’accordo nel definire come franca iposecrezione lacrimale una impregnazione < 5mm/5′ ma già pre-patologica a 6 -10mm/5′.

Test di Schirmer II
Il test è un indicatore della così detta secrezione riflessa. Utilizza la consueta striscia di carta bibula, inserita al fornice inferiore dopo instillazione di anestetico locale. La secrezione riflessa viene stimolata mediante un cotton fioc inserito nella mucosa nasale. Il valore di tale secrezione verrà letto dopo 2′. Valori < 15 mm / 2′ sono significativi di una iposecrezione riflessa.

Test di Schirmer III
È simile al test di Schirmer II, da cui differisce solo per la sorgente di stimolo della secrezione lacrimale riflessa, che in questo caso è la luce solare. Tralasciando ulteriori varianti proposte in letteratura, i vari test di Schirmer sono forse criticabili soprattutto per le tante variabili in gioco durante le misure; tuttavia, il loro uso nella pratica quotidiana è estremamente utile per la diagnosi corretta delle situazioni di ipolacrimia in molti pazienti, tanto da rendersi indispensabili fintanto che non verrà proposta una valida alternativa che coniughi semplicità e qualità.

B.U.T. test
Breakup time (tempo di rottura del film lacrimale): valutazione del tempo che intercorre tra un ammiccamento e la formazione di una macchia secca nel film lacrimale pre-corneale; è considerato anormale un valore inferiore ai 10 secondi.

Test di Jones
Esame impiegato per valutare la funzionalità delle vie di deflusso lacrimale mediante la misurazione del tempo impiegato dalla fluoresceina per comparire nella cavità nasale dopo essere stata instillata sulla cornea, Il test di Jones I determina la presenza o meno di un’ostruzione, mentre il test di Jones II differenzia un’ostruzione parziale da una totale e localizza la sede dell’ostruzione.

Test di diluizione del menisco lacrimale
Test per determinare l’entità del deflusso lacrimale; si utilizza una soluzione colorante (rosa bengala e fluoresceina), la cui diluizione viene controllata dopo 5 minuti nel menisco lacrimale inferiore e valutata secondo una scala a 6 gradi.