L’uveite è una infiammazione che colpisce la tunica media vascolare dell’occhio (uvea) in parte o nella sua completezza .

A seconda del distretto colpito viene differenziata in anteriore , media , posteriore o Panuveite in cui l’ infiammazione interessa tutti i comparti oculari.


La malattia può essere acuta e di grave intensità con esiti visivi importanti. Negli ultimi anni grazie ad un approccio multidisciplinare, in collaborazione con reumatologo, microbiologo, neurologo, etc la diagnosi e la gestione della patologia sono  molto migliorate.

E’ una patologia in cui l’oculista deve seguire delle precise linee guida ai fini di una corretta diagnosi e terapia.

L’ anamnesi generale deve essere molto accurata a causa del frequente collegamento con malattie generali od immunitarie. L’ anamnesi oculistica necessita di una precisa ricostruzione dell’evento acuto o valutando l’eventuale precedente comparsa dei sintomi.

La forma più comune è l’uveite anteriore che interessa il segmento irideo e il corpo ciliare.

I sintomi sono rappresentati da dolore a volte molto acuto ed intenso, fotofobia, occhio rosso, visione di corpi mobili vitreali, riduzione visiva e lacrimazione persistente ed abbondante. L’ entità dei sintomi è proporzionale alla gravità della malattia.

L’oculista evidenzia una marcata iperemia con iniezione pericheratica (sostanzialmente un’occhio marcatamente arrossato) e la presenza di essudati di natura proteica e cellule nella camera anteriore dell’occhio che, se molto abbondanti, formano un sedimento chiamato ipopion e possono in seguito dare origine a pericolose aderenze dei tessuti.

Il work-up oculistico prevede dunque:
la valutazione della migliore visione per vicino e per lontano,
un esame biomicroscopico dell’occhio per distinguere tra le forme granulomatose e non granulomatose e valutare il grado di infiammazione,
un esame del fondo oculare per valutare un coinvolgimento della retina,
infine l’utilizzo di esami strumentali sofisticati quali OCT, Fluorangiografia ed Angiografia con verde di indocianina può essere molto utile per una corretta diagnosi ed un accurato follow-up.

L’uveite posteriore rappresenta la seconda forma più comune e insieme alla forma intermedia più rara presenta sintomi certamente meno acuti ma non per questo meno gravi, prevalentemente di tipo visivo dovuti all’edema maculare ed alla infiammazione della papilla ottica con presenza di corpi mobili vitreali.

Specifiche analisi di laboratorio per la ricerca di malattie correlate sono fondamentali per escludere malattie sistemiche e forme specifiche.

La terapia va iniziata quanto prima con farmaci corticosteroidei, immunosoppressori ed antiinfiammatori, somministrati per via generale e topica e con iniezioni intra vitreali di cortisonici e farmaci antiVEGF.