La cataratta è un processo di opacizzazione del cristallino, la lente interna dell’occhio che permette la messa a fuoco degli oggetti. Si manifesta in genere tra i 60 ed i 70 anni ma in alcuni casi può colpire anche individui più giovani.
La causa principale è rappresentata dall’invecchiamento, con la progressiva disidratazione ed ossidazione del cristallino; inoltre alcune malattie metaboliche ed in particolare il diabete , l’utilizzo di farmaci protratti nel tempo a base di cortisone, traumi oculari meccanici e di natura chimica, alcune malattie oculari quali uveiti e glaucoma rappresentano altre cause importanti. Esistono anche delle forme congenite legate a fattori genetici ed a malattie contratte dalla mamma durante la gravidanza.
Il sintomo più evidente è la riduzione della capacità visiva con offuscamento delle immagini, spesso accompagnato da ipersensibilità alla luce, alterazione della percezione dei colori e del contrasto, visione doppia.
L’intervento chirurgico è l’unico trattamento che consente il recupero della capacità visiva, non esistono attualmente medicinali, colliri o altre soluzioni per eliminare l’opacità e ridare la vista al paziente.
Si preferisce oggi, al contrario di quello che avveniva qualche anno fa, intervenire quando il paziente manifesta i primi disturbi e le prime difficoltà anche perché la cataratta “giovane” è più facilmente trattabile con le tecniche attuali. Si tratta della facoemulsificazione che consiste nella frammentazione mediante ultrasuoni e successiva asportazione della opacità. I vantaggi di questa moderna tecnica sono rappresentati dal ridotto trauma chirurgico per le aperture limitate del tessuto che non necessitano di punti di sutura, la possibilità di inserire delle lenti intraoculari pieghevoli mediante un iniettore con un recupero visivo estremamente rapido ed una riduzione di complicanze intra e post operatorie.
Dopo aver eseguito una visita oculistica, con un esame refrattivo approfondito, la determinazione della pressione intraoculare, l’esame del segmento anteriore e posteriore, l’esame biometrico per il calcolo della IOL, devono essere eseguiti esami preoperatori generali (ECG, analisi del sangue). Il paziente è quindi pronto per essere operato.
Viene quindi posizionata una lentina artificiale, la IOL, che permette al paziente di mettere a fuoco le immagini con chiarezza. Oggi sono disponibili molteplici tipi di cristallino artificiale per garantire ad ogni paziente una qualità visiva ottimale e rispondere alle proprie specifiche esigenze.
Circa il 90% delle lenti impiantate sono rappresentate da lenti monofocali. Il restante 10% è costituito da lenti multifocali che permettono una visione da vicino e lontano, lenti accomodative con buona visione da lontano ed intermedia, particolari lenti con filtro giallo e lenti toriche.
L’intervento viene eseguito in day hospital con una anestesia locale a base di colliri ed ha una durata di circa 15 minuti. Il paziente viene bendato per alcune ore e, dopo l’intervento, può tornare subito a casa per riprendere, nei giorni successivi, le normali occupazioni.